In questi ultimi giorni che precedono le agognate vacanze mi sto rendendo conto di sentire già, in queste ore, l’esigenza di rallentare i ritmi, di dedicarmi ad attività che hanno il potere di calmarmi e rilassarmi, per predispormi a godere del periodo di ferie.
Sto avvertendo il desiderio di fare spazio, di creare un po’ di vuoto in giornate che sono solitamente molto dense di cose da fare.
La scrittura è un’occasione per fare il punto con se stesse
La scrittura è una di queste attività che mi offre l’occasione per fare il punto con me stessa, per riflettere anche sul lavoro che svolgo quotidianamente con i pazienti, nell’ambito della mia attività come Psicologa. Le loro storie, i loro romanzi di vita creano degli intrecci con la mia storia personale… scrivere mi aiuta a dipanare matasse, a creare spazio e a far emergere immagini ed emozioni che poi mi saranno utili nella relazione d’aiuto.
Oggi mi sono imbattuta (e non è certamente un caso) in una frase di un romanzo che ho appena iniziato a leggere “L’estate senza uomini” di Siri Hustvedt:
Pensai con tristezza che di rado avevo avuto un posto per me e per le mie cose, che ero sempre stata una scribacchina da intervalli rubati… l’insegnamento e le poesie dei miei studenti – una lirica senza slancio, agghindata con fronzoli e svolazzi “letterari” – mi avevano rubato una quantità infinita di ore. Ma in fin dei conti non avevo lottato per guadagnarmi uno spazio, o per lo meno non avevo lottato nel modo giusto. Certe persone si prendono lo spazio di cui hanno bisogno, sgomitando per scacciare gli intrusi.
– Siri Hustvedt –
La Husvedt allude probabilmente al marito, insigne neuroscienziato, che decide di prendersi una pausa dal loro matrimonio. La Pausa era francese… vi invito assolutamente a leggere il romanzo ricco di spunti e di riflessioni interessanti.
Ecco ho pensato che spesso le donne (in particolare) fanno fatica a ritagliarsi uno spazio per loro stesse… un luogo anche “fisico” all’interno della casa dove potersi ritrovare e, magari, riuscire a godere di quel momento di solitudine con se stesse così prezioso per poi poter essere nuovamente pronte ad affrontare le sfide quotidiane con i compagni di vita, la famiglia e l’ambito professionale. Questo è un tema che spesso emerge durante i colloqui psicologici.
La scrittura emotiva
La scrittura “emotiva” può servirci a fare questa riflessione e a trovare uno spazio dove poter avere un quaderno per annotare i nostri pensieri. Uno spazio per noi stesse così necessario, soprattutto in questo periodo che stiamo vivendo.
E se non riuscissimo a farlo, varrebbe la pena interrogarsi sul perché. Abbiamo in casa uno spazio per noi per fare ciò che ci piace? Anche minuscolo, ma tutto per noi… scriviamo ciò che emerge da questa piccola sollecitazione.
Mi viene in mente anche il saggio “Una stanza tutta per sé” dove Virginia Woolf già proponeva nel 1929 delle riflessioni in merito alla difficoltà per le donne di dedicarsi alla letteratura (per esempio) se non possedevano uno spazio fisico e mentale dove potersi rifugiare.
Scrivere di noi e delle nostre emozioni ci aiuta tantissimo a guardarci dentro. Consentiamo a ciò che volutamente teniamo nascosto di venire alla luce imprimendolo sulla carta. Si tratta già di un’azione con un valore trasformativo. Poi, certamente, c’è l’opportunità della psicoterapia per fare un lavoro più approfondito e di cambiamento su se stessi, ma si può iniziare con piccoli gesti di “cura” che ci fanno entrare in una dimensione più intima con le nostre emozioni.
Le vacanze: un buon momento per iniziare il viaggio introspettivo
L’invito che faccio a me stessa e a chi visita il mio sito è quello di provare a scrivere, ad approfittare di queste vacanze per far emergere le parole, evitando di “accumulare” pensieri muti.
Il periodo delle vacanze potrebbe essere il momento ideale per iniziare questo viaggio… e lo faremo insieme! Cercherò di dare degli stimoli e poi ci confronteremo.
Se desiderate farvi un’idea su possibili itinerari non convenzionali per fare vacanze, vi suggerisco di leggere il blog di viaggi (da pochissimo online!) di una cara amica viaggiatrice che si definisce curiosa, determinata e impulsiva che, finalmente, ha lottato e si è guadagnata uno spazio “sul web”, ma prima ancora “mentale” per dare vita al suo progetto: Travelwithairin.com
Come scrive la Hustvedt, finora non aveva lottato nel modo giusto, ma finalmente ci è riuscita per condividere con noi il suo prezioso bagaglio di esperienze maturate girando per il mondo.
Si parla di viaggi ma anche di tanto altro e mi “ospiterà” con uno spazio dedicato alla psicologia dove viaggeremo insieme alle Dee nella donna.
Buon viaggio e buona scrittura!
Bibliografia:
Deena Meetzger: “Scrivere per crescere” – Astrolabio
Siri Hustvedt “L’estate senza uomini” – Einaudi
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