In questi giorni in cui si stanno svolgendo le Olimpiadi e i nostri atleti ci stanno emozionando con le loro vittorie, ma anche con le delusioni che fanno ovviamente parte dello Sport come della vita, mi sono accorta che tutti, al termine della loro prova, sottolineano l’importanza del riposo, del periodo necessario di recupero che sarà fondamentale al termine di questa fase così impegnativa.
Laura Imai Messina (scrittrice, docente universitaria e ricercatrice residente a Tokyo) attraverso il suo blog “Giappone Mon Amour” ci ha indicato una parola giapponese “isogashii” che ci aiuta ad entrare nel vivo della tematica del riposo.
… i giapponesi consigliano riposo, svelando come già nel linguaggio, proprio sul fondo, vi sia anche l’avvertimento: a essere troppo impegnati – paiono dire – così occupati da superare la capacità del proprio cuore, lo si perde, l’anima in qualche modo si espande fino a farsi sottile, fragilissima, lisa al punto da sparire. Nell’eccesso di lavoro o di studio, nel troppo tempo impiegato in altro dalla cura di sé, nel voler rimpinzare il tempo che si ha di cose da fare, il rischio di perdersi è presente. Non bisogna dimenticarsi di ciò che conta di più, perché nel vortice del tutto si perde l’essenza delle singole cose.
– Laura Imai Messina –
L’invito di questo “kanji” è quello di ascoltarci e di fermarci per capire se il tipo di vita che conduciamo non rischi di “farci perdere il nostro cuore”.
Adesso che siamo nella fase di partenza per le vacanze riusciremo a staccare davvero dai pensieri legati al lavoro e alle nostre incombenze quotidiane? Riusciremo a sentirci meno occupati da un punto di vista mentale per approfittare del periodo di ferie?
Una sollecitazione per scrivere di noi potrebbe essere quella di riflettere su cosa ci impedisca di interrompere, per esempio, la lettura delle mail lavorative. L’esigenza di sentirci occupati può nascere dal non riuscire a lasciare andare.
Avere sempre qualcosa da fare potrebbe essere una garanzia contro il senso di vuoto. Se notate l’estate è anche il periodo in cui nascono i buoni propositi rispetto a ciò che potremmo fare in autunno, relativamente anche alla cura di sé. Ecco spesso questi buoni propositi si inseriscono in uno spazio che ci concediamo per ascoltarci ma che poi, con la ripresa di settembre, viene soffocato per non sentire cosa si nasconde all’interno.
L’invito è quello di rimanere in quello “spazio” di inquietudine e ascoltarlo. Già questo potrebbe trasformare qualcosa dentro di noi. Ci aiuterebbe ad essere più presenti e a godere in modo più consapevole del qui et ora, delle vacanze.
Tutto il processo legato alla scelta delle vacanze: l’individuazione della meta, l’organizzazione del viaggio, il percorso, etc. ci catapulta in un’altra dimensione spazio-temporale che ci incoraggia a sentirci diversi e a mostrare aspetti di noi che nella vita quotidiana facciamo fatica a far affiorare. È un tempo prezioso di cui vale la pena approfittare!
Airin sul suo blog di viaggi ci suggerisce, per esempio, l’opportunità di fare viaggi “non convenzionali” per uscire anche dalla nostra zona di comfort e metterci alla prova in contesti che potrebbero fare emergere lati di noi stessi che non conoscevamo. L’importante sarebbe riuscire a “stare nell’esperienza”, a non aver timore del vuoto e ad approcciarsi con curiosità a ciò che il tempo “libero da impegni” ci riserva.
E allora, buon mese di agosto e buone vacanze a tutti/e!
Biblio:
Laura Imai Messina “Wa la via giapponese all’armonia” – Vallard
elena pevarella
Agosto 7, 2021Grazie Marianna, seguirò i tuoi consigli.
Buone vacanze
Marianna Nobile
Agosto 8, 2021Grazie mille Elena!
Allora buone vacanze anche a te e ci vedremo a settembre, dopo il relax e le novità che il mese di agosto ci regalerà.
Un abbraccio,
Marianna